Recanati
Recanati, città infinita!
Al centro della Regione Marche, Recanati deve all’eccezionale panorama su cui si affaccia l’appellativo di “città balcone”.
Qui nacque e crebbe Giacomo Leopardi che proprio ispirandosi alla sua città compose alcune tra le sue poesie più note come “L’infinito” o “Il sabato del villaggio”.
È tanta la storia che Recanati ci racconta passeggiando tra le sue strade, una storia che riporta al 1300 e alle contese tra guelfi e ghibellini, o al Rinascimento quando Recanati svolse un ruolo commerciale importante. Una città che nel corso dei secoli è stata visitata da intellettuali, artisti e personaggi illustri, la città che ha dato altresì i natali al tenore Beniamino Gigli.
Cosa vedere
A Recanati i luoghi leopardiani la fanno da padrone. Palazzo Leopardi, con la sua ricchissima biblioteca, la piazzetta del “Sabato del Villaggio”, la “casa di Silvia”. Un punto d’interesse davvero mozzafiato è il “Colle dell’Infinito”: la sommità del Monte Tabor, con l'antico orto del monastero delle suore Clarisse, che ispirò l'omonima poesia composta dal poeta a soli 21 anni. Da ammirare sono altresì le numerose chiese che costellano la città come la Chiesa e il convento dei frati cappuccini, risalenti al 1600, la Chiesa di Santa Maria in Montemorello, la Chiesa di San Vito, la Chiesa di San Domenico e altre ancora. Da non perdere è anche il Teatro Persiani con, al suo interno, il Museo dedicato a Beniamino Gigli. Altri luoghi da vedere sono il Palazzo Comunale con Piazza Leopardi e la Torre del Borgo, Palazzo Venieri e Villa Colloredo Mels, sede della Pinacoteca Civica, scrigno d’arte che racchiude, tra gli altri, capolavori di Lorenzo Lotto.
Cosa mangiare
Anche Recanati beneficia delle tradizioni culinarie marchigiane, essendo al centro della regione. Tra i primi piatti spiccano i Vincisgrassi, la versione locale delle lasagne; tra i salumi e gli insaccati merita di essere citato il famoso ciauscolo, una sorta di salame spalmabile. Le festività sono sempre caratterizzate da sapori tipici come quelli della pizza al formaggio a Pasqua o delle frappe a Carnevale. A Recanati è possibile assaggiare anche i “piccicasanti”, una sorta di minestra che prende il nome dalla colla con la quale si attaccava il calendario di Sant’Antonio dietro la porta della stalla.